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A PROPOSITO DI SANREMO 2023

Sul palco targato 2023 di Sanremo è successo di tutto e di più.

Il pubblico ha assistito a performance variegate che hanno provato ad accontentare tutti. Uno dei momenti indimenticabili resterà senza dubbio quello che ha visto in scena tre mostri sacri della musica italiana: Albano, Morandi e Ranieri. Le loro canzoni hanno fatto sognare e (e lo fanno tutt’ora) intere generazioni. Ma anche Zarrillo – a 30 anni dal debutto – conferma di avere conservato le stesse tonalità degli esordi.

Alla fine, a prescindere da chi vince (complimenti a Marco Mengoni) la ‘febbre di Sanremo’, come il virus dell’influenza, ogni anno, nel mese di febbraio, cattura milioni di italiani coinvolgendoli tanto da creare audience mostruose, risultato di uno show che crea molto business. Che poi, a dirla tutta, sui social fuori dall’Ariston a farsi le foto “mancava solo mi nonna, quest’anno”, come ha detto un mio amico romano. Tutti ovviamente critici musicali, stilisti di moda e presentatori per 5 giorni, perché a giudicare (gli altri) sono tutti bravissimi. La kermesse ha riscontrato un alto indice di gradimento da parte del 70% del pubblico che lo ha visto da casa, ma ha stuzzicato anche un 30% che non ha apprezzato qualcuno degli eventi definiti “discutibili”: esempio, una lettera a sfondo politico in un festival musicale. Un bel rischio nel momento in cui il mondo sta giocando a Risiko col proprio futuro. Una “partita” alla quale l’Italia partecipa fornendo anche armi e non colombe della pace. E si che abbiamo il Vaticano fuori dalla porta di casa. “Il foglietto con il messaggio di Zelensky letto da Amadeus è un’umiliazione all’Ucraina”. Convinto che, a due settimane dal primo anniversario del conflitto russo-ucraino, in Italia sia in atto una sorta di “rimozione psicologica”, anche lo psichiatra Paolo Crepet si unisce al coro di chi, nonostante la presenza all’Ariston dell’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk e l’omaggio musicale a quella terra, giudica inadeguato(o inopportuno) lo spazio concesso al presidente del paese in guerra. Punti di vista.

Per tornare alle suggestioni ecclesiastiche, per dirla con le parole di un comico nazionalpopolare, in platea mancava solo il Santo Padre e poi Amadeus avrebbe fatto davvero bingo. In effetti, e torniamo a quanto detto all’inizio, ne abbiamo via te davvero tante. Mettiamo e in fila qualcuna, così, senza seguire per forza un filo logico; in fondo è Sanremo, non un esame di filosofia! Sabato sera è stato ricordato il compianto Lucio Dalla: a farlo “l’ugola d’oro” di un eterno ragazzo che una vita fa cantava “fatti mandare dalla mamma”… Adesso, invece, sono i figli a mandare la mamma, ma a quel paese e non certo a prendere il latte; quella mamma è la Rai, genitrice ingombrante e non sempre trasparente, che cambia volto e bandiera a seconda dei venti del momento.
E il pubblico ci casca: da sondaggi fatti a campione sui social network, c’è chi ride per le calze smagliate della ragazza dei Maneskin, chi per le inflessioni del cellinese Albano, chi per la tartaruga in letargo di Angelo Duro o per i problemi di udito del Blanco dalla rabbia facile.
Le accorate lettere al femminile delle due Chiara (Ferragni-Francini) hanno colpito il cuore di molte donne che in loro si sono riconosciute per i motivi più disparati. In particolare per la Ferragni, si sono sprecati commenti anche acidi. Curiosamente proprio da parte dell’universo femminile.Tante a puntare il dito su di lei. Tutte sempre pronte a giudicare, ma nessuna o quasi ha capito il messaggio che ha voluto mandare.

Speciali anche i look stravaganti sul palco: da quello delle “sorelline” venute dallo spazio all’abbigliamento liceale di Giorgia. Non sono mancati sorrisi pieni e pianti amari. Sanremo è una vetrina a cui nessuno vuole rinunciare: nella quarta serata innumerevoli i volti noti dello spettacolo che hanno condiviso la scena con i 28 cantanti in gara. Stravaganti, a tratti pittoresche, le giacche di Amadeus, sul cui carro sono voluti salire in tanti… vecchio costume italiano. Anche la ‘belva’ di Mentana ha provato a mettere ko conduttore e co/conduttore, ma senza fare goal. Il tutto fino alle ore piccole. Tra scommesse vinte e perse, tra l’altro, il presentatore-anfitrione si porta a casa anche già le chiavi per il 2024.
Quando tutto ricomincerà: al solito, come ‘cozze’ attaccate allo scoglio, hanno mangiato su Sanremo programmi TV, radio, e social. E qualcuno nel piatto ha fatto pure la scarpetta.
Per far brillare gli occhi dei maschietti, ecco il corpo di Elodie in tenuta sexy e la bionda “prof” di Amici in abito corto. Tra le prime file non potevano mancare ‘zia Mara’, Venier, Alba Parietti, Paola Perego, Rosanna Lambertucci, per citarne alcune.

Per chiudere, e magari non scordare polemiche e interventi politici a gamba tesa, lasciamo la parola a Rosa Chemical: “È andato tutto oltre le aspettative, un Festival che si è dimostrato libero, di larghe vedute, pronto a ricevere un messaggio forte, di apertura a un nuovo tipo di amore, a un nuovo tipo di sesso, a un nuovo tipo di italianità”.

E così sia.

 

Ilaria Solazzo

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