Negli ultimi mesi, viaggiando tra diverse città italiane ed europee, sono rimasto catturato dalla potenza visiva dei murales che decorano muri, vicoli e spazi dimenticati.
Opere come quella che apre questa carrellata di immagini sono capaci di trasformare il tessuto urbano in gallerie d’arte a cielo aperto. Questi murales non raccontano solo storie di ribellione o denuncia, ma celebrano anche la creatività libera e autentica, la stessa che ispira il mio lavoro nel mondo della moda Vintage e Street.
La street art, con artisti iconici come Keith Haring e Banksy, ha influenzato non solo le città, ma anche lo stile. Brand come Supreme e Stüssy hanno preso in prestito il linguaggio visivo dei graffiti per creare capi che riflettono lo spirito della strada. E proprio come un murales è unico, ogni capo vintage e second-hand porta con sé una storia: giacche di jeans oversize, sneakers consumate e t-shirt con grafiche audaci diventano opere da indossare, nel rispetto di un’estetica sostenibile e autentica.
A completare questo dialogo c’è la musica rap, che dagli anni ’80 ha portato lo street style al centro della cultura pop. I Run-D.M.C., con le loro Adidas Superstar e le giacche sportive, hanno definito un’estetica che ancora oggi ispira generazioni. Moda, arte e musica si intrecciano, dando vita a uno stile che parla di appartenenza e identità.
La street art e la moda street non sono solo tendenze: sono modi di esprimersi, di vivere la città e di raccontare il proprio io. Guardare un murales o indossare un capo vintage è un atto di celebrazione della creatività urbana.
A cura di Cristiano Gassani